Gulf & Med | Maurizio Guandalini e Victor Uckmar.

Gulf & Med | Maurizio Guandalini e Victor Uckmar

2015, Mondadori Education

Il testo
È notizia di questi giorni l’acquisto da parte del fondo sovrano del Qatar della nuova grande area immobiliare di Porta Nuova a Milano per circa 2 miliardi di euro. L’anno scorso sono stati invece gli emiri di Etihad ad “atterrare” su Alitalia, rilevando la maggioranza della compagnia di bandiera e contribuendo in modo decisivo al rilancio della società. E se da un lato i Paesi del Golfo e del Mediterraneo si stanno ritagliando un nuovo ruolo di grandi investitori nel nostro Paese, dall’altro cresce sempre di più il mercato per l’export del Made in Italy. Soprattutto alla vigilia di una vetrina importante come quella di Expo 2015.

Ma a differenza di altri paesi in Europa, di finanza islamica in Italia non si parla. In campo legislativo c’è il vuoto. La finanza islamica è sconosciuta: anzi, la parola «islamica» dopo finanza ai più fa paura, come se aprire alla finanza islamica volesse dire lasciare campo libero al terrorismo fondamentalista, attraverso circoli oscuri, loschi, sotterranei. È esattamente il contrario.

In tema di cooperazione tra Occidente e paesi del Golfo Mediterraneo, la finanza islamica può invece essere una risposta che aiuta a limitare gli integralismi, attraverso strumenti avanzati e trasparenti che permettono di fare chiarezza nei rapporti commerciali e finanziari, rendendo evidenti (e tracciabili) le parti, gli investimenti, le fonti di approvvigionamento. Un esempio di globalizzazione buona, una forza d’urto straordinaria per attrarre investimenti, un supporto alle imprese che vogliono entrare nei mercati dell’Area del Golfo e del Mediterraneo – Gulf&Med – e sicuramente un interlocutore affidabile come acquirente di quote di minoranza in aziende per lo sviluppo di mercati e il trasferimento di conoscenze.

Già nel 2009 l’Osservatore Romano sottolineava “che la finanza islamica potrà contribuire alla rifondazione di nuove regole per la finanza occidentale, visto che stiamo affrontando una crisi diventata eminentemente, una crisi di fiducia verso il sistema. Il sistema bancario internazionale ha bisogno di strumenti che riportino al centro l’etica del business, strumenti che permettano di raccogliere liquidità e aiutare a ricostruire la reputazione di un modello capitalistico che ha fallito”.

Il progressivo ribasso del petrolio, altro dato dirompente degli ultimi tempi, riduce guadagni e finanze ai paesi produttori, i quali già da tempo si stanno muovendo verso la diversificazione. L’enorme flusso di capitali derivante dal settore petrolifero – pur nella decrescita, si calcola che nel periodo 2011-2035 ci saranno ricavi per 18 trilioni di dollari, due volte e mezzo i valori registrati nel periodo 1979-2010 – viene investito in beni, prodotti, servizi, tecnologie e quant’altro paesi come l’Italia potranno e sapranno fornire. E difatti da tempo si assiste al fenomeno diffuso della presenza dei paesi Gulf&Med nelle economie e nei capitali delle industrie occidentali.

Un’attualità che sta spingendo centinaia di imprese italiane – stando ai dati delle adesioni italiane alle principali fiere nei Paesi dell’Area Gulf&Med – a valutare la possibilità di sbocchi commerciali e industriali. Un “risiko” dal timing ristretto. Questo libro fa il punto della situazione, offrendo, per la prima volta nel panorama italiano, un parterre di esperienze, provenienti da istituzioni, imprese, professionisti, in prima linea nell’Area del Gulf&Med, dimostrando che facendo Sistema ce la si può fare, perché l’occasione è storica ed è tempo di cogliere le opportunità, a maggior ragione in questo momento di crisi che con la drammatica perdita di posti di lavoro e l’incertezza sul futuro ha messo in profonda discussione un modello di welfare ormai sorpassato.

L’Italia (delle imprese e delle istituzioni) può molto ma quando si parla di Islam negli affari sono ancora tanti i pregiudizi e le diffidenze che penalizzano non solo le imprese italiane ma l’intera economia. Eppure le potenzialità ci sono tutte, legate anche alla collocazione geografica nel Mediterraneo e alla tradizionale politica di apertura verso quell’ampio bacino di Paesi e di popoli. Un core business per un’Italia che guarda al futuro e che per non restare al palo di fronte a competitors internazionali agguerriti deve inserirsi senza timori nel circuito internazionale del commercio e dello sviluppo, con il duplice obiettivo di portare le aziende italiane all’estero e attirare investimenti, in particolare dal Golfo, nel nostro Paese.

I saggi raccolti in questo libro vogliono essere soprattutto un incentivo, un piano di lavoro per il futuro dal quale attingere. Non a caso il volume si lega a Expo Milano 2015 e a Expo Dubai 2020, due vetrine di incontro internazionale che vanno riempite di contenuti se effettivamente si vuole coglierne l’ efficacia e l’utilità. Il treno delle opportunità è sotto gli occhi di tutti, e oggi è cruciale non farselo scappare.

Maurizio Guandalini è tra i più qualificati analisti indipendenti del sistema finanziario globale. Docente, organizzatore di eventi internazionali per la Fondazione ISTUD, giornalista. Opinionista per quotidiani e TV: da «l’Unità» a «il Riformista», dal «Maurizio Costanzo Show» di Canale 5 a «Omnibus» di LA 7. Ha fondato insieme a Victor Uckmar la società che ha dato vita al quotidiano «la Voce» di Indro Montanelli. È editorialista di «Metro», il quotidiano più letto al mondo, scrive per l’edizione italiana de «L’Huffington Post». Cura il blog «Made in Italy». Ha scritto da saggista oltre 20 volumi. Con Uckmar sono uscite in libreria per Rcs/Etas le quattro edizioni di Global business: guida ai trend dell’economia mondiale e Le sfide per l’Italia; nel 2009 per Mondadori Università il libro Green economy, Italia, nel 2010 Med-Golfo, la terra promessa del business, nel 2011 Green Italia e nel 2012 Green 3.0. Ha curato le edizioni italiane di Lo scenario prossimo globale di K. Ohmae, Fare affari in India di R. Kumar e A.K. Sethi, L’Islam e il mondo degli affari di L. Siagh.

Victor Uckmar, professore emerito dell’Università di Genova, già docente di Diritto Tributario Comunitario nell’Università Luiss, presidente della Fondazione Antonio Uckmar, presidente onorario dell’Instituto de Derecho Tributario nell’Università di Salta, laureato honoris causa presso l’Università statale di Buenos Aires (UBA). Avvocato, è uno dei maggiori e più conosciuti esperti italiani di Diritto Tributario, consulente di diversi Governi in tutto il mondo. Ricopre numerosi incarichi di prestigio nazionale e internazionale, è Vice Presidente dell’International Chamber of Commerce (Sezione Italia), consulente del Centro Interamericano de Administratores Tributarios (CIAT), direttore di Diritto e Pratica Tributaria, di Diritto e Pratica Tributaria Internazionale (www.dpti.it) e di Strumenti Finanziari e Fiscalità (www.sfef.it).

Indice
La prossima Cina è vicina. Sarà la «Primavera» del business (e non solo)? di Maurizio Guandalini e Victor Uckmar
La Fondazione I STUD, hub di studio del Gulf&Med di Marella Caramazza
Ringraziamenti

Parte prima. Hub Gulf&Med – Hub Italia
Le relazioni tra l’Unione europea e i Paesi del Med-Golfo di Fabrizio Spada (Commissione europea)
Muoviamoci sulla strategia, partendo da ciò che sappiamo fare di Giovanni Roncucci (Roncucci&Partners)
Gulf&Med, l’etica negli affari vince sempre di Pietro Cioffi (Julius Baer) e Vittorio Molteni (Arredaesse)
Area Mena: sfide e opportunità per le imprese italiane di Paolo Zegna (Confindustria)
Italia e investimenti sovrani: il ruolo del Fondo Strategico Italiano di Maurizio Tamagnini e Ludovica Rizzotti (Fondo Strategico Italiano) Aiutare le imprese con oltre 150 progetti di Massimo D’Aiuto (SIMEST)
Metodi e strumenti per l’attrazione degli investimenti dall’Area Gulf-Med di Domenico Arcuri (Invitalia)
Case Study – L’informatica italiana verso il GCC di Vincenzo Tartuferi (Gruppo Engineering)
Case Study – Negli Emirati Arabi Uniti vince il Sistema Paese di Giovanni Soccodato (Finmeccanica)
Case Study – Nell’era del post-PC: connettere le menti, creare il futuro di Gianfranco Lanci (Lenovo)
Case Study – Investimenti esteri in Italia: un’opportunità da tutelare di Alessandro Gilotti (Q8)
2015-2020: un cantiere che durerà cinque anni di Paolo Beltrami (Onemedit)
Expo Dubai 2020: un’occasione imperdibile di Roberto Luongo (ICE)
La grande sfida delle nostre aziende di Giorgio Starace (Ambasciata d’Italia in Emirati Arabi Uniti)
Il mix tra brand e network di Fabio Maria Lazzerini (Emirates)

Parte seconda. Paesi sotto la lente
Il processo di diversificazione delle economie del Golfo Persico. Le aziende italiane e il supporto bancario di Fabrizio Angelo Schintu (MPS) Investire nei Paesi del Golfo Persico: E mirati Arabi Uniti, Qatar e Arabia Saudita di Eugenio Bettella (Rödl & Partner)
Italia e Arabia Saudita. Prospettive per un partenariato di successo di Mario Boffo (Ambasciata d’Italia in Arabia Saudita)
Tunisia, sito strategico del Mediterraneo di Francesca Brigandì di Castelbarco (Come dit)
Il Marocco è un frutto maturo. Qualcuno lo coglierà di Claudio Antonelli (Giornalista)
La finanza islamica in Libano e in Siria, e le sue implicazioni nelle rotte energetiche regionali di Sebastiano Maria del Monte (Ministero dello Sviluppo Economico)

Parte terza. Finanza islamica, quello che c’è da sapere. Ovvero conoscere per investire
La finanza islamica fra retorica e realtà di Rony Hamaui (Mediocredito Italiano)
Una realtà che dobbiamo conoscere meglio di Gian Carlo Bertoni (Assocorce)
I Fondi Sovrani del Medio Oriente come fonte di equity per le aziende italiane di Franco Masera (KPMG)
Le prospettive di sviluppo in Europa di Angela Di Maria e Paolo Voltattorni (Banca d’Italia)
Quello che c’è da fare in Italia e quello che resta da fare in Europa di Hatem Abou Said (Al Baraka Banking Group)
Tassazione, contratti e incentivi per gli investimenti di Paolo de’ Capitani di Vimercate (Studio Uckmar)
La finanza islamica in I talia: ritardi, rischi e opportunità di Mario Sabato (International banker)
Sì all’Halal Hub se il mercato è conforme alla Shariah di Sharif Lorenzini (HIA)

Gulf & Med
Il mercato, gli investimenti e la finanza islamica Hub Italia, business per la crescita
a cura di Maurizio Guandalini e Victor Uckmar
Pagine XX – 300
Prezzo 24 euro
Editore Mondadori Università
In libreria 10 marzo 2015

Scarica la scheda del libro >

>> TORNA ALL’ELENCO PRINCIPALE


UA-40982160-1