Dalla collaborazione tra Frigoriferi Milanesi e Kolima Contemporary Culture nasce per il ciclo Frigodiffusione FRIGIDO. Vita di un archivio dell’artista Alice Pedroletti.
Vernissage mercoledì 20 febbraio 2013, ore 18.00, Sala Carroponte c/o Frigoriferi Milanesi (Via Piranesi 10 – Milano).
Ingresso libero con invito. Scarica l’invito >
FRIGIDO. Vita di un archivio
di Alice Pedroletti
a cura di Cristina Baldacci
Orario:
20 febbraio – 6 marzo | lunedì – venerdì, ore 15 – 19 | sabato – domenica su appuntamento
Per prenotazioni: info -at- alike.it
Frigido. Vita di un archivio (2012) riguarda la nascita e la vita dell’archivio di Alice e si presenta come il racconto di un processo creativo. Attingendo dal suo schedario fotografico, l’artista seleziona negativi di esperienze concluse, vecchi lavori, ricordi sbiaditi da cui sente che è arrivato il momento di separarsi. Immerge i negativi scelti nell’azoto liquido sottoponendoli a temperature bassissime e a un’irreversibile alterazione chimica che li rende simili a cristalli. Una volta estratti dall’azoto, procede alla loro distruzione. Il passo successivo è la metodica archiviazione dei frammenti secondo un ordine di grandezza, gesto che segna la nascita di un nuovo archivio.
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Alice Pedroletti è una giovane artista e fotografa la cui ricerca si concentra sui molteplici aspetti dell’essere e della visione. I suoi lavori indagano la relazione tra uomo e ambiente, la memoria personale e collettiva dei luoghi, il tempo e lo spazio, lo studio etimologico e semantico delle parole che accompagnano il fare; l’archiviazione come disciplina individuale e come pratica artistica.
Biografia
Alice Pedroletti è nata e cresciuta a Milano, dove tuttora vive e lavora. Negli ultimi anni ha partecipato a numerose collettive soprattutto con installazioni e progetti fotografici, ma anche con video e performance, tra cui: Ops, Senza Titolo, i(o 150 (2012); Metro (2001-2012); Città domotica, Scala di soglia (portatile), Katrina Backyard Memories (2011). Alcuni di questi lavori sono nati durante residenze d’artista, come il recente, e tuttora in corso, Senza Titolo (AKM0 art residency, Gozzano, 2012), con cui Alice, partendo dal suo archivio di famiglia e dal suo vissuto personale e arrivando alla collettività, ha cercato di ricostruire la memoria del Lago d’Orta e dell’azienda tessile Bemberg (oggi in disuso), dove sua nonna ha lavorato per più di trent’anni. L’ultima esperienza fatta è in Florida, dove ha presentato un lavoro sulla “follia” di Henry Flager, il petroliere americano che, all’inizio del secolo scorso, fece costruire la strada che da Miami porta a Key West e con essa l’“Old Seven Mile Bridge”. Questo colossale ponte, all’epoca considerato l’ottava meraviglia del mondo, dopo essere stato sostituito da un ponte più moderno che corre parallelo, ha suscitato nuovo interesse come monumento e attrazione turistica.
Visita il sito: www.notalike.com
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